Domani entra in vigore la nuova Legge sul servizio informazioni (LSIC) e fra le misure che introduce c’è l’esplorazione dei segnali via cavo. Swisscom, UPC, Cablecom e tutti gli altri operatori telefonici da domani sono obbligati per legge a mettere a disposizione dei servizi segreti l’intero traffico Internet, contenuti compresi, dei suoi clienti.
Con l’esplorazione dei segnali via cavo, tutti e tutte si ritrovano sospettati: viene sottoposto a sorveglianza chiunque utilizzi Internet per navigare o per telefonare. Si tratta di una immotivata sorveglianza di massa che si traduce in una pesante violazione del diritto fondamentale alla privacy. Il segreto professionale di avvocati, medici e giornalisti viene di fatto vanificato. L’esplorazione dei segnali via cavo viola il principio di presunzione di innocenza e quello di proporzionalità.
Grazie all’esplorazione dei segnali via cavo il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) ha accesso ad ogni comunicazione che passi per reti a fibre ottiche. Questa raccolta indifferenziata di dati riguarda ogni comunicazione fra la Svizzera e l’estero. Dal momento che non esiste una “Internet svizzera”, di fatto da domani siamo tutti e tutte sottoposti a sorveglianza.
La Società Digitale è impegnata nella difesa dei diritti fondamentali nell’epoca digitale. Fra questi diritti ci sono il diritto alla privacy, alla protezione dei dati personali, diritti garantiti par la Costituzione federale svizzera e dalla Corte europea per i diritti umani. Per questo Società Digitale ha depositato un ricorso contro l’esplorazione dei segnali via cavo, così come contro lo sfruttamento già in vigore dei segnali satellitari e delle comunicazioni radio.
Il primo passo di questa iniziativa è la richiesta al Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) di rinunciare all’esplorazione dei segnali via cavo. Al momento in cui il SIC rifiuti di ottemperare a questa richiesta, Società Digitale andrà avanti con ogni mezzo previsto dall’ordinamento giuridico svizzero.
Il ricorso é stato presentato dalle seguenti persone: Serena Tinari (giornalista d’inchiesta e vice-presidente di www.investigativ.ch), Noëmi Landolt (giornalista, autrice del libro “Missione Mediterraneo”), Heiner Busch (Solidarité sans frontièrese), Andre Meister (netzpolitik.org), Marcel Bosonnet (avvocato di Edward Snowden), Norbert Bollow e Erik Schönenberger (Società Digitale). A livello internazionale il ricorso gode del sostegno di Gesellschaft für Freiheitsrechte.
La procedura legale costerà molte migliaia di franchi, sostenete Società Digitale con una donazione o diventando membri.